Considero l’arte come un discorso riguardante ambiti diversi della cultura e più in generale della conoscenza. Il risultato di una ricerca, interiore ed esteriore, finalizzata all’assortimento di un archivio personale, composto da oggetti, informazioni, competenze, racconti, persone e più di tutto, sentimenti. Dall’interpretazione e l’interazione di questi elementi, dipende il COSA dire e il COME dirlo. La mia esperienza nel campo della comunicazione perlopiù digitale, condiziona fortemente il mio approccio artistico, portandomi alla ricerca di punti di contatto tra arte classica e cultura digitale.

Rosso Rosso n°3

Le opere della serie Rosso Rosso n° 3 (RR3) sono composizioni dalla geometria rigida in cui i soggetti, umani e non, trovano una loro collocazione nella composizione in relazione alle dimensioni del supporto. Il fine dell’opera, l’emozione che ne deriva, sono imprescindibili da tale rapporto e dalle propietà intrinseche del colore che fa da sfondo ai roggetti; il rosso.

La rivelazione della verità

Progetto per lo Studio Notarile Cerini – Roma
In questa serie, la verità (quella che i notai certificano) è alla base del percorso espositivo che, dall’ingresso dello studio, porta alle sale stipula. I soggetti dei primi quadri sono volti che iniziano a scoprirsi, divinità minori a simboleggiare l’inizio della comprensione e la caduta delle maschere. I questi quadri la verità, simboleggiata dalla foglia d’oro, sarà appena accennata. I corridoi laterali ospitano l’allegoria del tempo, il solo a rivelare la verità. Nella sala stipula infine, la verità, rappresentata allegoricamente dalla foglia d’oro, viene rivelata in maniera più netta.

Icone

Nella serie, i tre principali soggetti dell’iconografia cristiana bizantina e russa del periodo medioevale: Cristo Pantocratore, Odighitria e San Nicola.
Nelle icone classiche gli elementi che compongono l’immagine sono pochi e precisi: le linee sono geometriche; le pieghe dei tessuti intensificano i gesti; le mani benedicono, indicano o pregano Dio; il volto è il luogo dei sensi in cui le orecchie sono scoperte per ascoltare la parola di Dio, il naso sente il suo profumo, gli occhi ne contemplano il mistero e la bocca è scoperta per rivelarne la verità.

In queste opere, tutti tratti distintivi dell’iconografia classica vengono alterati: le pieghe dei tessuti non sono precise, ma macchie tonali; le mani coprono la bocca che dovrebbe rivelare la verità oppure si chiudono in un pugno, simbolo della colpa; nel volto, occhi e orecchie sono semicoperte e quindi impossibilitati a cogliere del tutto il mistero di Dio e ad ascoltarne la parola. Il risultato è una rielaborazione desacralizzante delle icone rese meno infallibili, meno preziose, meno precise e puntigliose e quindi più umane.

Hands

Le opere della serie “Hands” sono murales site-specific, realizzati prevalentemente nei centri di accoglienza del comune di Roma. Le mani come simbolo di un linguaggio universale, di comunicazione, come auspicio di comprensione, integrazione, accoglienza. link di approfondimento:: leonardospina.it/hands/

Paper

Una serie di ritratti realizzati su carta da pacco.
I soggetti ritratti sono inconsapevoli protagonisti delle foto dalle quali le opere sono ricavate. La loro espressione è totalmente casuale.
Allo stesso modo la colla presente nella carta da pacco, rende impossibile il totale controllo del colore sulla superficie. Il caso diventa quindi parte dell’opera